Da un confronto tra la Presidente della Cooperativa AEPER e il Sindaco del Comune di Scanzorosciate nasce l’idea del recupero di un edificio di pregio storico del centro di Scanzorosciate, in stato di abbandono, già oratorio e cinema di Scanzo. L’obiettivo è di dare vita a un progetto di comunità, cioè che coinvolga attivamente la comunità locale mantenendo una destinazione sociale.
Il progetto prende forma in alcuni incontri e viene definito come “welfare di comunità” in quanto intende prendersi cura del benessere della cittadinanza di Scanzorosciate, con particolare riguardo alle fasce più fragili della popolazione e con la partecipazione attiva dei gruppi e dei singoli residenti. L’immobile non deve diventare però una semplice sommatoria di servizi alla persona: diventa fondamentale l’impronta culturale che intende valorizzare la storia e le eccellenze della comunità di Scanzorosciate, quali, ad esempio, il Moscato di Scanzo che da sempre la caratterizza. La fase di progettazione viene allargata ad altri soggetti: l’Associazione Sotto Alt(r)a Quota che si occupa delle iniziative culturali a Scanzorosciate, la Diocesi di Bergamo e la Parrocchia di Scanzorosciate, fondamentali nel tessuto sociale del paese, e la Cooperativa Sociale L’Impronta, che cura le iniziative nell’area della disabilità nel Comune.
Il progetto assume la forma originaria coniugando, attraverso l’interlocuzione dei cinque soggetti presenti al tavolo, diverse aree di azione:
- Area sociale: presenza nell’immobile di servizi per minori in difficoltà (residenziali e diurni) e di appartamenti per la sperimentazione dell’autonomia di persone con disabilità.
- Area abitativa: presenza di 2-3 famiglie solidali che possano abitare nell’immobile in appartamenti dedicati e nello stesso tempo si prendano cura volontariamente di alcune sue parti, incluso il rapporto con la cittadinanza.
- Area cultura: previsione del Museo del Vino e del Museo della storia e della memoria di Scanzorosciate, oltre ad attività polivalenti che promuovano le risorse espressive dei cittadini di Scanzorosciate, in particolare i giovani.
- Area lavoro: si ipotizza l’avvio di una impresa lavorativa nella quale si prevedono inserimenti lavorativi di persone fragili, interne o esterne ai servizi presenti nell’immobile. Parte una ricerca di mercato per identificare l’iniziativa più opportuna e sostenibile.
La Cooperativa AEPER prende contatti con la proprietà dell’edificio per capire la fattibilità anche economica del progetto e vengono raggiunti i primi necessari accordi. Si stabilisce un budget di massima che prevede la necessità di acquisire fondi da terzi soggetti.
Nel mese di ottobre vengono inoltrati due progetti alla Fondazione Cariplo di Milano (uno sui servizi alla persona per l’housing sociale e uno sulla parte culturale) che vengono approvati e in parte finanziati.
Viene ufficialmente definito l’accordo di partnership tra Comune di Scanzorosciate, Cooperativa Sociale A.E.P.E.R., Cooperativa Sociale L’Impronta, Associazione Sotto Alt(r)a Quota e Associazione del Moscato di Scanzo e dei Sapori Scanzesi con la previsione dei rispettivi coinvolgimenti nel progetto.
Viene anche stipulato un primo accordo tra Comune di Scanzorosciate e Cooperativa Aeper riguardante la cessione gratuita della Torre del Martinengo, parte integrante dell’immobile, a fronte di un intervento economico dell’Amministrazione Comunale finalizzato in particolare all’avvio del Museo del Vino, nonché un contratto di comodato per l’utilizzo pubblico degli spazi nei quali si svolgeranno le attività culturali.
Vengono definiti tutti gli accordi con la Sovrintendenza alle opere culturali e artistiche rispetto ai vincoli di ristrutturazione dell’immobile, e prosegue la definizione degli accordi con la proprietà dell’immobile.
Il progetto complessivo viene definito nei dettagli in attesa di comporre il quadro economico di sostenibilità dell’intervento di ristrutturazione dell’immobile.
Il progetto tecnico di ristrutturazione dell’immobile viene presentato dalla Cooperativa e approvato dal Comune di Scanzorosciate.
Viene realizzato un percorso di formazione cui partecipano tutti i partner del progetto per definire meglio i reciproci obiettivi e far crescere la consapevolezza che il progetto può essere promosso solo in forma unitaria. I primi articoli riguardanti il progetto, usciti sulla stampa locale, rendono possibile l’informazione alla cittadinanza, garantita anche attraverso le iniziative estive del Comune e della Cooperativa Aeper.
Si definisce il quadro economico anche con l’apertura di un finanziamento bancario da parte della Cooperativa Aeper. L’immobile viene ufficialmente acquistato da parte della Cooperativa Aeper.
Viene esperita una gara ad invito, tra cinque ditte edili, per assegnare i lavori di ristrutturazione, che si avviano con ritardo a causa delle limitazioni poste dalla pandemia da Sars-Cov-2.
I lavori vengono iniziati su una prima parte dell’immobile, in quanto il progetto presentato dall’Amministrazione Comunale sul bando “Bellezz@ – Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati” è stato approvato ma i fondi non sono stati ancora assegnati. Pertanto la ristrutturazione riguarda tutta la parte dell’ex-oratorio, dedicata ai servizi alla persona e alle abitazioni per le famiglie, ma solo parzialmente i locali dell’ex-cinema (attività culturali e di lavoro), e per nulla la Torre del Martinengo la cui sistemazione dovrà essere direttamente a cura del Comune.
Si costituisce una “Assemblea plenaria” composta dai partner di progetto, in forma estesa, per la definizione dei passi progettuali da compiere in forma comune.
L’anno 2021 è particolarmente dedicato a far conoscere il progetto a tutti i gruppi locali ed ai cittadini di Scanzorosciate tramite numerosi incontri ed iniziative, durante i quali vengono raccolte le osservazioni e le disponibilità ad un coinvolgimento in quanto volontari.
Primariamente all’interno del Comune di Scanzorosciate vengono inoltre cercate le famiglie interessate ad abitare nell’immobile.
Si attivano i necessari contatti con gli Enti pubblici di zona competenti per le diverse parti progettuali.
Il progetto viene definitivamente denominato “Comunità al Centro”.
Continua a ritmi serrati la ristrutturazione dell’immobile.
Vengono definiti quali organi del progetto, per un funzionamento unitario, un organo politico ed una commissione tecnica composti ognuno da rappresentanti diversi dei partner. La Cooperativa Aeper designa anche un coordinatore quale referente di “Comunità al Centro”.
A fine giugno viene ultimata la ristrutturazione della prima parte dell’immobile. I locali vengono arredati e resi abitabili.
Il 1 agosto fa il suo ingresso nell’immobile la Comunità per Minori “L’Aquilone” della Cooperativa Aeper, primo servizio ad abitare “Comunità a Centro” a tutti gli effetti.
Viene stabilita per l’8 ottobre l’inaugurazione della prima parte dell’immobile.